giovedì 17 marzo 2016

Ritiro di Gruppo del 28 febbraio 2016

Oggi domenica speciale per il Gruppo, perché abbiamo il ritiro, ed in particolar modo per me, perché è la prima volta che porto Filippo e Giovanni al Gruppo.

Mentre si fa Preghiera Comunitaria ogni tanto penso"chissà cosa penseranno!?"...
Poi durante i canti con la coda dell'occhio li scruto e vedo che cantano pure loro anche se non conoscono le parole ...cercano di imitare la gestualità degli animatori.
Siamo a "Casa Abbondanza" a Cesena, una struttura dove una Associazione/Cooperativa Onlus si occupa di ragazzi/ragazze con Sindrome di down.
La Parola di oggi è  SECONDA TIMOTEO 1,6-14 e viene ricordata molto bene da Mara che dice di "non vergognarci di essere testimoni del Signore".

Abbiamo il piacere di avere come ospite don Alessandro che ci parla del "Combattimento Spirituale".
A tale proposito cita EFESINI 6,10-20.
Trovo che sia un passo bellissimo per intensità e forza. Leggendo, visualizzi immediatamente come dovresti essere, da seduto balzi in piedi: e mano a mano che avanzi nella lettura, da nudo, ecco che compaiono corazza, calzari, scudo, elmo e per ultima la spada.
Ed ogni oggetto è raggiante, luminoso, quasi accecante in quanto pieno di Dio.
Mentre scrive questa lettera, Paolo è prigioniero a Roma, nel 62 d.c.: la descrizione del soldato cristiano è suggerita dai pretoriani che lo custodivano come prigioniero.
Il luogo del Combattimento Spirituale non è una arena, non è un ring!!!
È il Cuore...dove ci sono sentimenti, coraggio, umiltà....dov'è tutto dell'Uomo.
Dobbiamo rivestirci della armatura di Dio per "resistere nel giorno del maligno", cioè alla tentazione.
Qui il don ha fatto riferimento alla parola "diavolo". Sono andato a cercare su Wikipedia:
"...deriva dal termine greco Διάβολος, diábolos, ("dividere", "colui che divide", "calunniatore", "accusatore"; derivato dal greco -διαβάλλω, diabàllocomposizione di dia "attraverso" bàllo "getto, metto", indi getto, caccio attraversotrafiggo,metaforicamente anche calunnio)".
Il demonio agisce nell'ombra senza farsi scovare perché appena viene individuato il suo potere può essere facilmente indebolito o annullato. Per fare ciò opera mediante la tentazione, la quale si presenta agli occhi dell'uomo sempre come una cosa attraente e "desiderabile per acquistare saggezza"; ciò lo vediamo già nella Genesi.
Ma questo lo viviamo tutti i giorni: ogni giorno combattiamo contro tantissime tentazioni. Alcune talmente fini che neanche ce ne accorgiamo...
Per combattere le tentazioni , mi piace quando don Alessandro parla di deserto..."col piffero che mi porto notebook, smartphone e quant'altro...ma non porto neanche le maschere che io indosso e che gli altri mi cuciono addosso!".
Poi il don prende in esame i vari "pezzi" della armatura: mi rimangono impressi due punti.
Non che gli altri fossero meno importanti, probabilmente solo perché erano troppe cose belle e interessanti da scrivere!!
La Verità: va difesa! Al giorno d'oggi si tende a dolcificare il Vangelo.
La Verità va difesa: non possiamo fare una battaglia per il Crocifisso e poi avallare la causa dell'aborto. Ha ragione, abbiamo perso il discernimento...
La Fede: deve essere dinamica, non statica. Ormai dal Vangelo vogliamo cogliere solo quello che ci fa comodo.
Papa Francesco la chiama "fede da pantofole!".
In tutto questo è importante notare, anzi sapere bene, che Dio non ci salva dal male e dalla tentazione... Dio ci salva NEL male e NELLA tentazione!!!
E comunque l'armatura deve essere ornata di Preghiera. Una Preghiera che non deve essere autocentrista, perché comunque sia LEI (la Preghiera) spara nel mucchio.!
Tu preghi per tua mamma malata e comunque muore...ma la tua Preghiera, che ne sai, magari arriva ad un cecchino dall' altra parte del mondo che all'ultimo secondo decide di non premere il grilletto!
E con questo bellissimo pensiero termina la catechesi di don Alessandro.
Come sempre ho fatto i salti mortali per andare all'incontro e sono felice di aver partecipato.
In auto, al rientro, ho chiesto a Filippo e Giovanni cosa ne pensavano della giornata.
Gio, quello più piccolo, è più riservato e non si è sbottonato più di tanto.
Filo, il grande, che è più "alé!alé!!" Invece mi ha fatto ridere...
"ah, io tenevo le mani un po' su...poi quella signora , che assomiglia alla nonna, che era vicina a quella con la chitarra, mi faceva cenno come di alzarle di più...e allora io le tenevo più alte!!".
Ho colto la palla al balzo, chiedendo se volevano venire a Rimini per la Convocazione, al meeting dei ragazzi...
"Certo!!" mi hanno risposto all'unisono!!!

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