mercoledì 6 gennaio 2016

IL SORRISO DEI MIEI BIMBI - La storia di Barbara Olivi

Ultimamente penso di avervi stressato e non poco cercando di mettere in primo piano i bambini: aiutiamo i bambini meno fortunati, il mio “no” verso l'aborto, verso l'utero in affitto, ecc. ecc.
Per spiegarvi il motivo vi racconterò una storia. Anzi per cominciare vi faccio vedere una foto di qualche anno fa.

Cosa notate in questa foto? Guardate bene...non soffermatevi su me, su dove sono...
Avete notato gli occhi di quel bambino? Di quei bambini? Hum...forse dalla foto non si vede...ma li ho visti io!!!

Quel bimbo non ha un padre: non l'ha perso...lui, suo babbo, non l'ha mai visto...lui in famiglia ha solo sua mamma, al massimo sua nonna...ma non ha nessun riferimento maschile. Suo babbo ha abbandonato la famiglia, probabilmente è morto in qualche sparatoria, chissà...
E come lui, tutti gli altri bambini che sono li...

Era il 2005, ero in Brasile con Mary, Filippo e Giovanni che aveva un anno e qualche giorno. Avevamo raccolto qualche soldino, non tanti, erano poco meno di 200 euro, e volevamo affidarli a qualcuno a Rio de Janeiro che sapesse come usarli.
Pensavamo ad un sacerdote...ma non avevamo contatti...eravamo nelle mani di Dio.
E Dio c'è venuto in aiuto.

Dovevamo andare al Consolato Italiano per trascrivere delle pratiche. In sala d'attesa c'erano delle riviste e sfogliandone una, salta fuori la storia di Barbara Olivi.
Era la persona che cercavamo. 
Abbiamo preso il telefono, chiamato e il giorno dopo eravamo nella favelas più grande dell'america latina: Rocinha.
E siamo andati tutti, compreso Filippo e Giovanni.


Barbara ci aspetta alla fermata del bus. La prima cosa che colpisce di Barbara è il suo sorriso: contagiante, immenso, bello. Assieme a lei c'è Julio, che dopo qualche anno è diventato suo marito.
Il “sorriso dei miei bimbi” è il nome della Onlus che lei ha creato. A Rio de Janeiro, Barbara è arrivata nel 1998, lavorando nel settore del turismo. Poi decide di fermarsi stabilmente in Brasile con la voglia di dare un significato più profondo alla propria vita.
Scopre Rocinha e in questa baraccopoli immensa, fra miseria e violenza, in disastrose condizioni igienico-sanitarie, Barbara entra in contatto con la vera realtà dei “meninhos de rua” (bambini di strada).
E' Barbara a raccontarci la sua “avventura”. Dice che all'inizio è stata dura: tutti la guardavano male, la “gringa italiana” che decide di vivere in una situazione di disagio e degrado sociale per far nascere un progetto sociale.
A volte ha avuto paura: togliere un bambino dalla strada significa andare contro i narcotrafficanti che possono “usare” quello stesso bambino come vedetta, come “postino”, o come spacciatore.
Poi con il tempo è riuscita a conquistare fiducia, prima nelle mamme, poi nella gente della favelas e con il tempo anche con i narcotrafficanti: inteso che la lasciano fare e hanno capito che lei non nuoce a loro!!!
E' una bella storia, quella di Barbara: una storia da imitare...

Barbara ci fa salire nella favelas, tra viottoli strettissimi, sporchi, con porte e gente che esce da ogni luogo, ci dice “quelli sono i ragazzi che hanno appena contattato i narcos che voi siete con me...non guardateli!”...e saliamo, saliamo, saliamo...
Rocinha è letteralmente aggrappata ad un ripido monte roccioso, il Monte Dois Irmão e per arrivare dove lei ha costruito un asilo bisogna letteralmente scalare questo monte!!!
E pensare che per costruirlo hanno dovuto portare su mattoni e cemento e sabbia a braccia!!!


Arriviamo col fiatone, ma già il panorama è sorprendente. Sotto di noi di staglia l'oceano e una delle spiagge più belle di Rio...ma non siamo venuti per questo.
Entriamo nel piccolo asilo, dove tanti bimbi piccoli letteralmente mi assaltano...Mary la guardano, si...i miei bimbi li guardano, si...ma si buttano su di me: cos'ho di speciale?? Boh?? Saranno i capelli biondi??

La risposta mi arriva senza chiederlo da Barbara: per ognuno di loro è come vedere il babbo! Una risposta scioccante...fanno quasi a gara per starmi in braccio.


Sono passati più di 10 anni da quel giorno e ancora mi ricordo gli occhi di quei bambini...è bastato così poco per farli felici...non avevamo portato niente, solo sorrisi!!!

9 commenti:

  1. Grazie cristian,riesci trasmettere tutto.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Grazie Gianni!!! Mi fa piacere riuscire a trasmettere le varie emozioni che provo!

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  4. Bello ! Bello!.. ma chi e' quel bambino biondo nella prima foto? ;)
    Davide P.

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  6. Ciao a tutti leggendo questa tratto di vita vissuta … mi ha molto emozionata, ma sono sempre più convinta che questo mondo può essere ancora bello e vivibile finché ci saranno persone come te Cristian grazie di cuore.

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  7. Ciao a tutti leggendo questa tratto di vita vissuta … mi ha molto emozionata, ma sono sempre più convinta che questo mondo può essere ancora bello e vivibile finché ci saranno persone come te Cristian grazie di cuore.

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  8. INTIUSCO CHE BARBARA NON SIA LEGATA ALLA CHIESA E A CRISTO...
    QUESTO MI FA RIFLETTERE ANCORA DI PIU' E PENSO A QUANTI UOMINI E DONNE DI BUONA VOLONTA' DIANO L'ESEMPIO A ME CRISTIANA DELL'AMORE VERO, QUELLO CHE SI DONA GRATUITAMENTE SENZA RISERVE, SENZA NIENTE IN CAMBIO ...
    PENSO A POI TUTTI QUELLE VITTIME INNOCENTI...MI SENTO COSI' IMPOTENTE....
    ANCORA UNA VOLTA LA MIA FEDE ARRIVA A UN PUNTO E POI SI FERMA...
    CARI ANGELI,IMMAGINO CRISTIAN CHE QUEGLI SGUARDI TI SIANO RIMASTI DENTRO...
    SOLO NELLA PREGHIERA POSSO CHIEDERE ALLA GRANDE MANO DI DIO DI ACCOMPAGNARE TUTTI I BIMBI DEL MONDO VERSO UN FUTU
    RO MIGLIORE, DOVE I LORO SOGNI DI AFFETTO, DI AMORE DI TENEREZZA POSSANO REALIZZARSI, DOVE CI SIA UN'ANIMA BUONA CHE SI PRENDA CURA DI LORO....

    LA PRIMA LETTURA DI DOMENICA 7 FEBBRAIO, METTEVA IN BOCCA AD ISAIA, ALLA FINE:
    "ECCOMI, MANDA ME!"

    ....NEL MIO PICCOLO, PICCOLISSIMO, INFINITESIMALE SPAZIO, PER TUTTI I BIMBI DEL MONDO.... IO CERCO DI ESSERECI!

    A TUTTI GLI AMICI, VICINI E LONTANI, VOSTRA CATE

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