Ultimamente
penso di avervi stressato e non poco cercando di mettere in primo
piano i bambini: aiutiamo i bambini meno fortunati, il mio “no”
verso l'aborto, verso l'utero in affitto, ecc. ecc.
Per
spiegarvi il motivo vi racconterò una storia. Anzi per cominciare vi
faccio vedere una foto di qualche anno fa.
Cosa notate
in questa foto? Guardate bene...non soffermatevi su me, su dove
sono...
Avete notato
gli occhi di quel bambino? Di quei bambini? Hum...forse dalla foto non si vede...ma li ho visti io!!!
Quel bimbo
non ha un padre: non l'ha perso...lui, suo babbo, non l'ha mai
visto...lui in famiglia ha solo sua mamma, al massimo sua nonna...ma
non ha nessun riferimento maschile. Suo babbo ha abbandonato la
famiglia, probabilmente è morto in qualche sparatoria, chissà...
E come lui,
tutti gli altri bambini che sono li...
Era il 2005,
ero in Brasile con Mary, Filippo e Giovanni che aveva un anno e
qualche giorno. Avevamo raccolto qualche soldino, non tanti, erano poco meno di 200 euro, e volevamo affidarli a qualcuno a Rio de
Janeiro che sapesse come usarli.
Pensavamo ad
un sacerdote...ma non avevamo contatti...eravamo nelle mani di Dio.
E Dio c'è
venuto in aiuto.
Dovevamo
andare al Consolato Italiano per trascrivere delle pratiche. In sala
d'attesa c'erano delle riviste e sfogliandone una, salta fuori la
storia di Barbara Olivi.
Era la
persona che cercavamo.
Abbiamo preso il telefono, chiamato e il giorno dopo eravamo nella favelas più grande dell'america latina: Rocinha.
Abbiamo preso il telefono, chiamato e il giorno dopo eravamo nella favelas più grande dell'america latina: Rocinha.
E siamo
andati tutti, compreso Filippo e Giovanni.
Barbara ci
aspetta alla fermata del bus. La prima cosa che colpisce di Barbara è
il suo sorriso: contagiante, immenso, bello. Assieme a lei c'è
Julio, che dopo qualche anno è diventato suo marito.
Il “sorriso dei miei bimbi” è il nome della Onlus che lei ha creato. A Rio de
Janeiro, Barbara è arrivata nel 1998, lavorando nel settore del
turismo. Poi decide di fermarsi stabilmente in Brasile con la voglia
di dare un significato più profondo alla propria vita.
Scopre
Rocinha e in questa baraccopoli immensa, fra miseria e violenza, in
disastrose condizioni igienico-sanitarie, Barbara entra in contatto
con la vera realtà dei “meninhos de rua” (bambini di strada).
E' Barbara a
raccontarci la sua “avventura”. Dice che all'inizio è stata
dura: tutti la guardavano male, la “gringa italiana” che decide
di vivere in una situazione di disagio e degrado sociale per far
nascere un progetto sociale.
A volte ha
avuto paura: togliere un bambino dalla strada significa andare contro
i narcotrafficanti che possono “usare” quello stesso bambino come
vedetta, come “postino”, o come spacciatore.
Poi con il
tempo è riuscita a conquistare fiducia, prima nelle mamme, poi nella
gente della favelas e con il tempo anche con i narcotrafficanti:
inteso che la lasciano fare e hanno capito che lei non nuoce a
loro!!!
E' una bella
storia, quella di Barbara: una storia da imitare...
Barbara ci
fa salire nella favelas, tra viottoli strettissimi, sporchi, con
porte e gente che esce da ogni luogo, ci dice “quelli sono i
ragazzi che hanno appena contattato i narcos che voi siete con
me...non guardateli!”...e saliamo, saliamo, saliamo...
Rocinha è
letteralmente aggrappata ad un ripido monte roccioso, il Monte Dois Irmão e per arrivare
dove lei ha costruito un asilo bisogna letteralmente scalare questo
monte!!!
E pensare
che per costruirlo hanno dovuto portare su mattoni e cemento e sabbia
a braccia!!!
Arriviamo
col fiatone, ma già il panorama è sorprendente. Sotto di noi di
staglia l'oceano e una delle spiagge più belle di Rio...ma non siamo
venuti per questo.
Entriamo nel
piccolo asilo, dove tanti bimbi piccoli letteralmente mi
assaltano...Mary la guardano, si...i miei bimbi li guardano, si...ma
si buttano su di me: cos'ho di speciale?? Boh?? Saranno i capelli biondi??
La risposta
mi arriva senza chiederlo da Barbara: per ognuno di loro è come
vedere il babbo! Una risposta scioccante...fanno quasi a gara per
starmi in braccio.
Sono passati
più di 10 anni da quel giorno e ancora mi ricordo gli occhi di quei
bambini...è bastato così poco per farli felici...non avevamo
portato niente, solo sorrisi!!!
Grazie cristian,riesci trasmettere tutto.
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RispondiEliminaGrazie Gianni!!! Mi fa piacere riuscire a trasmettere le varie emozioni che provo!
RispondiEliminaBello ! Bello!.. ma chi e' quel bambino biondo nella prima foto? ;)
RispondiEliminaDavide P.
Ahahah!!! Un colpo di testa!!!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaCiao a tutti leggendo questa tratto di vita vissuta … mi ha molto emozionata, ma sono sempre più convinta che questo mondo può essere ancora bello e vivibile finché ci saranno persone come te Cristian grazie di cuore.
RispondiEliminaCiao a tutti leggendo questa tratto di vita vissuta … mi ha molto emozionata, ma sono sempre più convinta che questo mondo può essere ancora bello e vivibile finché ci saranno persone come te Cristian grazie di cuore.
RispondiEliminaINTIUSCO CHE BARBARA NON SIA LEGATA ALLA CHIESA E A CRISTO...
RispondiEliminaQUESTO MI FA RIFLETTERE ANCORA DI PIU' E PENSO A QUANTI UOMINI E DONNE DI BUONA VOLONTA' DIANO L'ESEMPIO A ME CRISTIANA DELL'AMORE VERO, QUELLO CHE SI DONA GRATUITAMENTE SENZA RISERVE, SENZA NIENTE IN CAMBIO ...
PENSO A POI TUTTI QUELLE VITTIME INNOCENTI...MI SENTO COSI' IMPOTENTE....
ANCORA UNA VOLTA LA MIA FEDE ARRIVA A UN PUNTO E POI SI FERMA...
CARI ANGELI,IMMAGINO CRISTIAN CHE QUEGLI SGUARDI TI SIANO RIMASTI DENTRO...
SOLO NELLA PREGHIERA POSSO CHIEDERE ALLA GRANDE MANO DI DIO DI ACCOMPAGNARE TUTTI I BIMBI DEL MONDO VERSO UN FUTU
RO MIGLIORE, DOVE I LORO SOGNI DI AFFETTO, DI AMORE DI TENEREZZA POSSANO REALIZZARSI, DOVE CI SIA UN'ANIMA BUONA CHE SI PRENDA CURA DI LORO....
LA PRIMA LETTURA DI DOMENICA 7 FEBBRAIO, METTEVA IN BOCCA AD ISAIA, ALLA FINE:
"ECCOMI, MANDA ME!"
....NEL MIO PICCOLO, PICCOLISSIMO, INFINITESIMALE SPAZIO, PER TUTTI I BIMBI DEL MONDO.... IO CERCO DI ESSERECI!
A TUTTI GLI AMICI, VICINI E LONTANI, VOSTRA CATE